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Serie A,NBA

Bravi i Celtics, ma Milano c'è


Celtics milano



Gli NBA Global Games sono davvero la migliore invenzione per promuovere il basket senza limiti e latitudini. C'erano 11388 arrivati da ogni parte d'Italia: è stato un grande spettacolo. La cosa più importante è che l'Armani c'è. Senza punto interrogativo e punto esclamativo, perchè tutte le squadre di Repesa sono sempre capaci di esprimere una pallacanestro produttiva e utile per la crescita dei singoli e per il risultato del club. Sembra difficile parlare bene di una squadra che ha perso di 33 punti, ma il risultato va analizzato. Intanto non parliamo più di amichevoli, come fanno gli amici del calcio, ma di preseason, una fase di costruzione di una squadra altamente interessante e competitiva che ha mostrato il  lato migliore del cosiddetto marchio di fabbrica dei vincitori, il "Celtic Pride". E affrontato con ben 16 giocatori (assente Evan Turner per infortunio) e su un telaio di squadra estremamente selezionato e che dopo il ritorno nei playoff con Isaiah Thomas e David Lee promette faville. Stevens ha costruito una formazione giovanissima, composta di grandi talenti e con un leader emozionale eccezionale come David Lee. Chiusa la sua storia con i Warriors ha firmato per 15 milioni di dollari all'anno, quindi questa stagione sarà fondamentale per il futuro. Potrebbe essere il grande vecchio dei Celtics nei prossimi anni, oppure rientrare nei ranghi.
 
La coreografia della serata ha detto che: "Nba does it better" o meglio l'acronimo potrebbe essere Non Basta Ancora, per le altre squadre. Dissento però totalmente da certi titoli e certa letteratura sottomessa che vuole esaltare i vincitori penalizzando l'Armani che non è mai stata sballottata come uno straccio per tutti i 48 minuti come dimostrano anche le statistiche, soprattutto quel 41-39 rimbalzi di cui ben 10 di squadra dell'Armani. 
 
Per leggere la partita possiamo spigolare sulle cifre più importanti e indicative. Partiamo dal 7/10 di Sullinger, uno sumori capace di diventare farfalla. Le quattro triple su quattro di Avery Bradley, l'unico superstite dei cambiamenti del club di Boston negli ultimi anni. I 25 minuti di Jae Crowder con 3 rimbalzi e un'esplosione fisica impressionante, giocatore che assomiglia sempre più al Faried di Denver. Vogliamo parlare del miglior marcatore, con  18 punti della pulce spaziale Isaiah Thomas? Uno che col suo metro e settantatre potrebbe giocare anche pivot se ce ne  fosse bisogno, per capire che nel basket l'altezza non è tutto: 7/7 ai liberi, 5/10, 4 assist, 3 recuperi. E' lui il turbo che mancava a Boston. I 7 rimbalzi di David Lee, un leader incredibile che ha fatto regia di voce indicando le posizioni ai suoi giovani compagni. E allora bisogna ragionare come sono usciti questi 33 punti. Punto primo: la forza della panchina, loro erano in 12, Milano in 7 e non hanno giocato Amato e Magro. Punto secondo: la super difesa. Contatti duri, concentrazione, anticipi, raddoppi e quindici palle recuperate che al 51% del tiro dei bostoniani significano già un gruzzolo di 17 o 18 punti. Gli altri 14 vengono dai 31 assist, quasi quanto i rimbalzi offensivi che sono stati 33, e qui incredibile tecnica individuale di questo gruppo di giovani talenti. Circolazione continua della palla, entrata e scarica, e quindi un timing per il tiro  ideale.
 
Venendo a Milano, mi sorprendo che al suo debutto ufficiale e a 48 da quella nella Spaghetti League do mani sia sfuggita alla grande stampa, abbagliata come del resto anche il sottoscritto dal mito dei Boston Celtics, la squadra preferita di quelli che oggi hanno almeno 50 anni e pensavano che la storia si fosse fermata all'anello del 2008 di Garnett e Pierce. Era la prima occasione per Milano di capire la qualità reale di questa squadra uscita da una grande purga che ha risparmiato solo Gentile. Ah, e Cerella? Effigiato nel manifesto, è stato l'unico a non segnare un punto. Mancava un elemento di giudizio sul mercato e sul gioco. Bene, torno a ripetermi, Jasmin è un grande ginnasiarca, un maestro di basket, qualcosa più di un coach. Le sue squadre hanno sempre quella fluidità di gioco che è una polizza per il risultato, non chiede mai la luna al suo club, interpreta il momento storico nel quale è coinvolto nell'Armani. E se  è vero che il livello della Spaghetti League  si sia abbassato in analogia a quello che peraltro succede anche nel famoso calcio italiano, come sostiene il mio collega opinionista della Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti, ritengo che lo scudetto non potrà sfuggire stavolta,  anche se il mio potrebbe essere un giudizio prematuro. Penso poi che se la squadra gioca bene può trascinare anche l'algido Hummel che finora non ha entusiasmato, un giocatore in funzione di un collettivo.
 
Il quintetto migliore oggi può essere Lafayette point guard, Jenkins guardia, Gentile ala piccola, Hummel ala forte o numero 3 se Gentile gioca guardia e in rotazione Andrea Cinciarini starter ieri sera ha tirato male (1/7) e per prima cosa deve assolutamente migliorare il tiro e riprendere personalità. Che Gentile valga la Nba l'abbiamo visto anche ieri: 30 minuti, 9/20 al tiro, 1/8 da tre, ma sfido chiunque ad aver avuto l'impressione che Ale stesse forzando e comunque sul tabellino ci stanno i 19 punti e miglior realizzatore della serata. Anche questo un punto fermo. Per quanto riguarda i lunghi, per il centro Barac purtroppo per lui nato Stanko, bisogna aspettare un esame al suo livello che sicuramente è la Spaghetti League. Macvan può giocare post e per alcuni minuti anche sotto, grande lavoratore, ha dimostrato di essere anche un eccellente tiratore da tre punti, non solo un granatiere avendo giocato con successo al Partizan, al Maccabi e con la nazionale serba, e qualche dispiacere alla pallacanestro italiana l'ha dato. Interessante anche la reattività di Gani Lawal, cavallo di ritorno e uno dei protagonisti dello scudetto Armani. Non ha giocato Magro ma anche lui ha una grande occasione per diventare un giocatore importante.
 
Ho lasciato il Forum dove il prologo è stata la conferenza stampa di Sky Sport che ha alzato i rating di gradimento del basket e ha programmato mille ore di dirette, che significa un posto di assoluto rilievo nei palinsesti che è un'occasione unica, non più una scommessa alla luce degli ascolti interessanti che il campionato ha l'obbligo di confermare, se la sua Lega non vedrà queste nozze come un fatto puramente commerciale o di visibilità del potente di turno che pretendeva primi piani durante il match e i toni epici a favore della sua squadra.
 
Ringrazio Boston che mi ha permesso di salutare David Stern il quale mi ha fatto molto amichevolmente il verso di quando sulla Gazzetta dello Sport scrivevo che l'Olimpia era la ventiquattresima squadra dell'Nba. Per quanto riguarda l'Armani, suggerisco l'attenzione massima dei primi prossimi tagli con la partenza della Nba. Si potrebbe pescare un lungo di livello internazionale, a quel punto è chiaro che anche l'Euroleague diventerebbe un traguardo possibile.
 
A cura di Enrico Campana

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