Lui non molla? Si provveda alla rimozione coatta. Il terreno della gloria sembra scivolare sotto i piedi di Sepp Blatter. Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati per truffa e appropriazione indebita, avvenuta 20 giorni fa, on passa ormai settimana senza che il numero uno uscente della Fifa non riceva una spallata volta a toglierlo dal trono che occupa ininterrottamente dal 1998, dopo 20 anni di praticantato come segretario.

Il destino sembra ineluttabile, visto che a distanza di poche ore dalla nuova unghiata sugli specchi (“Non ho fatto nulla di male, resto fino alle elezioni del 26 febbraio”), il comitato etico della Fifa, riunito da lunedì, sta per pronunciare la richiesta di sospnesioone provvisoria di Blatter per 90 giorni. Quindi, fatti due calcoli, fino a poche settimane prima delle elezioni. Un vero e proprio commissariamento mascherato, con i poteri che, messo in trappola pure il segretario generale Jérome Valcke, accusato di" bagarinaggio" per il Mondiale 2014, passerebbe al vice Issa Hayatou, con Domenico Scala sempre incaricato delle “riforme”.

La richiesta di sospensione dovrebbe arrivare giovedì, emessa dal giudice Hans-Joachim Eckert, a capo della commissione giudicante. Eppure, il Grande Capo sembrerebbe non mollare neppure in questo caso. “Lui è il padre del comitato etico” ha detto alla BBC Klauss Stohlker, consigliere di Blatter. Come dire, la controllata che rimuove il controllante…

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