Gigi Radice è malato di Alzheimer. A rivelarlo, a poche ore dal derby della Mole, è stato il figlio Ruggero, che ha concesso una lunga intervista a 'Il Giornale'.
 
Decano degli allenatori italiani, Radice guidò nel corso della propria lunga carriera, tra le altre, Milan, Inter, Roma, Bologna, Fiorentina e Cagliari. Ma nell'immaginario collettivo resta nella memoria la sua doppia avventura alla guida del Torino, condotto allo storico scudetto del 1975-'76 e a due secondi posti (nel 1977 e nel 1985).
 
"Purtroppo non ha speranze di guarigione - ha dichiarato Ruggero, ex terzino di Siena e Piacenza -. Il tutto è iniziato una decina di anni fa, ma forse abbiamo sottovalutato qualche piccola amnesia. Negli ultimi cinque anni però la malattia si è aggravata, dopo l'anestesia per un intervento all'anca. Ora si muove benissimo, ma la mente è andata in tilt. Sapevamo che sarebbe peggiorata la situazione, non credevamo però in maniera tanto drammatica".
 
Gigi Radice, che già rischiò la vita in un incidente stradale del 1979 in cui invece perì Paolo Barison, ha compiuto 80 anni a gennaio. "In quell'occasione ha ricevuto in regalo la maglia del Torino autografata dai giocatori di oggi - ha rivelato il figlio -. Ci ha fatto molto piacere, anche lui ha capito e apprezzato il gesto".
 
Non altrettanto generoso è stato però il mondo del calcio negli anni precedenti. "Qualche ex giocatore granata si fa ancora vivo, insieme ad amici di Torino. Per il resto il calcio ci ha lasciato nell'indifferenza totale. Fino al 2010 avremmo ricevuto volentieri qualche visita, ora mio padre riconosce a stento i familiari", l'accusa di Ruggero.

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