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calcio
Serie A

Cerci al veleno: "Tradito due volte"


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Non ha peli sulla lingua, Alessio Cerci. L'attaccante del Milan, intervistato da Tuttosport, ha chiuso all'ipotesi caldeggiata nelle ultime ore in sede di mercato: il ritorno a Torino, là dove è esploso il talento dell'esterno. 
"Cos'ha detto Cairo l'altro giorno? Fantacalcio, ecco io dico lo stesso". Chiusura netta, senza rimorso. Ogni scelta che è stata presa, seppure sbagliata, ha portato Cerci fino a Milano. Un anno fa, quando era approdato alla corte del Cholo Simeone, non pensava a un epilogo lontanamente simile a quello avuto nella sua breve avventura Madridista: "Anche se Simeone mi aveva cercato, dopo poco mi sono sentito escluso, emarginato. Sono arrivato che non ero in forma, lo riconosco, ma il gioco dell'Atletico non era adatto alle mie caratteristiche. Tutto fisico, aggressivo".
 
A gennaio, Milano e il Milan. La musica, però, non è cambiata e con Pippo Inzaghi, le chance dell'ex Roma e Fiorentina non sono aumentate: "Ho commesso l'errore di fidarmi, c'erano diverse squadre, ma ho scelto il Milan perchè mi era stata data l'assicurazione che avrei giocato tutte le partite. Non è stato così, non ho mai giocato più di due gare di fila e la squadra non girava".
 
L'attualità è il ritiro con il Milan e un nuovo allenatore, Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo ha chiesto l'arrivo di Bacca e Luiz Adriano. Anche quest'anno, probabilmente, Cerci non avrà una posizione vantaggiosa nelle gerarchie della squadra. Eppure, la concorrenza non lo spaventa: "So che la concorrenza è terribile, sono arrivati due attaccanti ma se mi alleno bene so che non sono secondo a nessuno, quindi ho deciso di giocarmela", ha confessato al quotidiano torinese.

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